Giugno 2019! L’ultima scalata l’anno scorso, in quel di Campo Moro su una via di più tiri, in un anno dove il caldo già si sentiva da un po’, quest’anno invece, inizia proprio in questo fine settimana, ma noi incuranti delle temperature, mettiamo giù un sabato e domenica all’insegna dell’arrampicata sportiva su 4 vie classiche nelle nostre zone. Due concatenamenti di 4 vie: 2 alla Rocca di Baiedo, e 2 allo Zucco dell’Angelone. Non stiamo a dilungarci su grado e difficoltà data la moltitudine di siti competenti al riguardo, raccontiamo più che altro l’approccio che dopo un anno dall’ultima scalata sarà al quanto fulgido e seducente. Iniziamo dalla giornata di sabato: per cominciare andiamo su una via conosciuta da entrambi che già altre volte abbiamo percorso… giusto per non correre “rischi”! Così pensiamo di attaccare presto per non trovare gente onde evitare contatti in regime di “Covid19”. Ore 8.30 parcheggiamo l’auto quasi in contemporanea ad un gruppo di ragazzi che precedendoci all’avvicinamento alla parete ci fanno preoccupare per l’itinerario scelto. Fortunatamente per noi, scelgono la via Tuono, così noi in solitaria possiamo attaccare la via Folletto. Dopo il freddo iniziale, e la tensione, finalmente il sole bacia la parete facendoci partire in maglietta… uno dopo l’altro saliamo i 4 tiri di Folletto senza troppe difficoltà… anche se ritrovarsi su di una parete rocciosa dopo tanto, fa il suo effetto… non male! Un po’ dura ma alla fine piacevole! Proseguiamo fino all’attacco della seconda parte della via Solitudine: qui i primi due tiri ci fanno immergere in un turbine di emozioni che solo l’arrampicata sa dare! Fantastico!! Usciamo indenni dalla parete, ci guardiamo e sorridenti ci scambiamo le nostre impressioni con quel ghigno di soddisfazione che l’arrampicata sa dare. Ora, seguendo il sentiero raggiungiamo la cima della Rocca di Baiedo, dove troviamo i ragazzi che hanno salito Tuono così dopo i saluti scendiamo alle auto praticamente insieme… (se ci mettevamo d’accordo non saremmo riusciti ad essere così sincronizzati). Una volta alle auto, ci salutiamo e rientriamo a casa. Come tutte le droghe che si rispettino, l’arrampicata non è da meno, così nel tragitto per il ritorno a casa, pensiamo di finire il week end come l’abbiamo iniziato… scalando! La scelta ricade su un altro classico dello Zucco dell’Angelone: Foto di Gruppo con Signorine + Schiavi della Pietra e così ecco programmata la nostra domenica 21 giugno. Anche oggi pensiamo di attaccare presto, parcheggiato l’auto per le ore 8.00 e ci incamminiamo verso il sentiero che porta allo Zucco passando per il parcheggio della funivia dei Piani di Bobbio. Qui casualmente troviamo dei cari amici intenti nei preparativi per una giornata da climber allo Zucco dei Campelli, così dopo la piacevole chiacchierata ci salutiamo. Prendiamo il sentiero per raggiungere l’attacco di Foto di Gruppo con Signorine… non siamo soli… una coppia di climber che ci precede e si prepara ad attaccare la via. Ci consultiamo e per non creare contatti vari (Covid-19), saliamo per la via Orto Fresco. Anche qui come ieri, 4 tiri divertenti fino a raggiungere l’uscita… poi attraverso il bosco arriviamo all’attacco di Schiavi della Pietra. Ora le cose si fanno interessanti: dopo il primo tiro non difficilissimo, passiamo al secondo poi al terzo. che superiamo con qualche adrenalinico passaggio… poi il quarto ed infine il quinto…dove troviamo il passaggio chiave della giornata! Dopo 8 tiri alle ore 12.00 sotto il sole che ci cuoce, un bel tiro duro, unto e non azzerabile (in parte), ci sta!! Così dopo aver detto “messa”… riusciamo a superare anche questo tiro. E’ fatta, siamo “salvi”! Che emozioni! L’arrampicata ha quel qualcosa di intrigante che anche se fai fatica e hai paura… alla fine godi sempre! Ci sistemiamo e stando attenti alle zecche, seguendo il sentiero torniamo alla macchina… Domenica fantastica, con il sabato non da meno, ci hanno fatto passare un bel fine settimana scalando, divertendoci sulla roccia del lecchese su itinerari classici che a noi non annoiano mai.
Ma come caspita è?.. che l’arrampicata ti risucchia in una giostra da dove non vorresti mai scendere!