Angelo3Chiara

Noi che insieme scoprimmo per caso l’amore per la montagna, vorremmo condividere con voi le nostre emozioni e le rare bellezze che in essa incontriamo

Pizzo di Giacomo m.2184

Sole, neve, picca e ramponi, Orobie, Alessandra. Ci siamo. Queste sono le giornate che mi piacciono.

Ci sentiamo come sempre la sera per il giorno dopo, lei mi propone questo bel canale di neve, semplice ma molto remunerativo, che porta ad una cima non molto frequentata, il Pizzo di Giacomo. E’ un pò indubbia la conquista della cima perchè non si conoscono le condizioni della neve e il tempo è incerto per via del vento, ma noi decidiamo ugualmente per questa destinazione, mal che vada ci saremmo consolati con un piatto di pizzoccheri al Rifugio Benigni lì vicino.

Partenza ore 8.00 circa da Cusio, primo tratto nel bosco, sentiero a tornanti in continua salita, finchè dopo circa un’oretta iniziamo a calpestare la neve, e di lì a poco una bellissima vista si apre dinanzi a noi: un anfiteatro innevato, con la Cima Piazzotti davanti ai nostri occhi, il Rifugio Benigni alla nostra destra, che però non vediamo per via dell’altezza, e il Pizzo di Giacomo alla nostra sinistra, la nostra meta. Bene, ci stiamo già lustrando gli occhi. Per di più sole in quell’ambiente fantastico, non ci sembra vero. Arriviamo quasi alla base del canale e ci equipaggiamo: calziamo i ramponi, tiriamo fuori le picche e mettiamo via i bastoncini, decidiamo di non indossare il casco per il momento, e partiamo. La neve tiene, arriviamo sotto e iniziamo a salire. Il canale inizia morbido e dopo la metà inizia a divenire più ripido ma nemmeno eccessivamente. Il vento non c’è per ora, e la nostra salita progredisce senza alcuna difficoltà data la consistenza quasi perfetta della neve. Alessandra sempre in testa che traccia, io dietro che ogni 3 metri mi fermo per immortalare qualsiasi cosa intorno a me, finchè senza accorgerci arriviamo nell’ultimo tratto che con qualche roccetta ci divide dalla cima; le superiamo e qui il panorama che si apre davanti ai nostri occhi è spettacolare: i monti orobici tutti intorno a noi, davanti ai nostri occhi in fondo il Gruppo delle Grigne, si intravede anche il Resegone, e persino le cime della Valmasino alle nostre spalle. Alle ore 10.30 circa siamo in cima! Un turbinio di emozioni ci pervade, ci sentiamo piccole piccole davanti a questa immensità, non abbiamo parole ma il nostro sguardo felice dice tutto… troviamo anche una bella croce in ferro battuto che incornicia questa vetta poco conosciuta che nulla ha da invidiare ad altre cime più importanti. Ci godiamo il momento, ci abbassiamo un pò rispetto alla croce perchè ogni tanto arriva qualche piccola raffica di vento, e ci sediamo mangiando qualcosa e osservando il mondo intorno a noi. Il sole caldo ci suggerisce di non farsi prendere dalla fretta come al solito, e noi lo ascoltiamo…è ancora presto e ci possiamo permettere qualche altro sorso di thè, osservando le montagne che ci circondano ricordando qualche salita e progettandone altre interessanti.. Il tempo passa, sono le ore 11.00 circa e decidiamo di scendere, più che altro perchè la discesa avviene dallo stesso canale di salita, ed è meglio che non arrivi il sole a scaldarlo per renderla più faticosa. Salutiamo un ragazzo che arriva proprio ora in cima, anche lui stupido da tanta bellezza, e scendiamo. Con tranquillità e attenzione ripercorriamo il canale, e in poco tempo arriviamo alla base. Qui ci guardiamo intorno, sempre e solo noi, ora guardandoci indietro vediamo anche il ragazzo che ha già iniziato la discesa dal canale. Non possiamo non fermarci un’istante, così troviamo due porzioni di sasso che spuntano fuori dal manto nevose, e ne approfittiamo per goderci ancora questo caldo sole in questa bellissima giornata frizzantina di fine febbraio. Non so cosa ci succede perchè non siamo solite a queste pause rilassanti, ma oggi tutto ci dice che è la giornata giusta per approfittarne, e così facciamo. E’ ormai passato mezzodì, e dopo questo momento catartico decidiamo che è giunto il momento di rientrare. E così mettiamo via le picche, tiriamo fuori i bastoncini, iniziamo a scendere e di lì a poco togliamo anche i ramponi. Alle ore 14.00 circa arriviamo alla nostra auto, soddisfatte per la nostra giornatina orobica non troppo faticosa ma molto appagante.

Grazie alla mia amica Alessandra che mi sta portando a scoprire un mondo che mi piace sempre di più

Arrivederci alla prossima avventura

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