L’ultima volta che siamo stati qui per salire il Bregagno in inverno ci è toccato alzare bandiera bianca dalla troppa neve fresca caduta il giorno prima e da allora abbiamo tenuto il colpo in canna… oggi approfittando di questa splendida giornata siamo tornati in quel di Breglia per salire su questo bellissimo monte che domina tutto l’alto Lario. Sveglia presto e dopo il tragitto in auto parcheggiamo per le ore 7.00 nel parcheggio di Breglia m.755: fa freddo, il termometro segna – 4, ci prepariamo e nel mentre il buio ci lascia per far posto all’alba… dopo i vari tagli sulla strada asfaltata raggiungiamo il parcheggio dei Monti di Breglia m.1089 dove parte il sentiero che porta al Bregagno, al Grona e al Rifugio Menaggio. Da qui iniziamo a trovare la neve caduta il giorno prima ghiacciata in tanti cristalli a ricoprire qualsiasi cosa, il sole sorge e i colori cambiano: il Monte Grona si colora di giallo, i cristalli brillano e la neve fresca domina la scena… arriviamo al ripetitore dove l’altra volta abbiamo abbandonato, ora invece da qui ci armiamo di ciaspole e iniziamo a fare sul serio. Sul sentiero già tracciato incrociamo una persona che scende, continuiamo a salire e una volta giunti all’intaglio valutiamo la situazione… dinanzi a noi una persona che sta tracciando, dietro di noi una coppia e noi… nessun altro, l’ambiente è spettacolare; tanta neve crostosa con solo le nostre tracce a increspare questi pendii da non sottovalutare. Seguendo la traccia guadagnamo quota poi dopo averla abbandonata per seguire la cresta raggiungiamo la cima di questo punto panoramico: spettacolo!! E siamo solo all’inizio… seguendo la cresta vergine da ogni impronta raggiungiamo la Chiesetta di Sant’Amate m.1623 per le ore 9.30. Break e dopo due chiacchiere con la coppia che ci ha raggiunto, proseguiamo… la traccia di chi ci precede disegna un zig zag, noi invece affrontiamo questo ripido pendio dritti per dritti… Giunti in cima al Bregagnino m.1905 scambiamo due chiacchiere con il ragazzo che ci ha preceduto, che stanco decide di interrompere la sua salita, noi continuiamo, motivati e in forma. Due colori dinanzi a noi: l’azzurro del cielo e il bianco della neve! Con un po’ di timore proseguiamo sotto un venticello gelido, ma fortunatamente il sole caldo smorza un po’ la freddazza. Continuiamo… giungiamo ad un cartello sepolto dalla neve, da qui l’ultimo pendio che ci separa dalla vetta! Decisi saliamo, disegnamo una linea perfetta, ci guardiamo indietro e lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è di quelli che non dimentichi; un vasto pendio di neve con solo la nostra traccia che si perde in lontananza… il sole in questo cielo azzurro che si riflette nel lago di Como con le cime intorno imbiancate, l’emozione sale, la cima si avvicina con solo noi lassù a coronare questo giorno degli innamorati… ma guardando in direzione della cima pare di vedere una persona, anzi due, tre… il sogno di arrivare in cima soli, è bello che svanito! Poco male dai, pochi passi e finalmente possiamo toccare la croce,, oltre a noi un folto gruppo di sci alpinisti che sale dall’altro versante occupa la vetta con educazione così da lasciare spazio alla croce per la nostra foto di vetta!!! Sono le ore 11.30. Contentissimi per questo nostro San Valentino indimenticabile! Ora ci aspetta la lunga discesa, che percorriamo riassaporando tutta la fatica della salita. Alle ore 13.00 giungiamo nei pressi della Chiesetta di Sant’Amate, ci fermiamo per un po’ di riposo mentre ci gustiamo il nostro panino con la splendida vista del lago di Como. Da qui lasciamo le ciaspole per calzare i ramponi in modo da affrontare la ripida discesa in totale sicurezza saltando anche il tratto di traverso. Senza perdere troppo tempo scendiamo fino a Breglia che raggiungiamo per le ore 15.00.
Salito per la prima volta nel 2012 in primavera il Monte Bregagno ci ha regalato un’escursione splendida con scorci unici e lasciandoci un bel ricordo. Abbiamo voluto ripeterla in inverno, ed è forse ancora più emozionante grazie al passaggio imbiancato, nel caso di questa escursione che non presenta particolari difficoltà con la neve, bisogna comunque tenere in considerazione il traverso che porta alla Chiesetta di Sant’Amate: quando ci siamo trovati a doverlo percorrere abbiamo preferito evitarlo (dato il rischio valanghe3, moderato, salendo il crinale e percorrendo tutta la cresta.
Un ringraziamento particolare va alle nostre CIASPOLE, che oggi ci hanno permesso di raggiungere la cima… e ai nostri RAMPONI(non ramponcini), che ci hanno permesso di scendere in sicurezza, dove serviva!