Angelo3Chiara

Noi che insieme scoprimmo per caso l’amore per la montagna, vorremmo condividere con voi le nostre emozioni e le rare bellezze che in essa incontriamo

Sentiero delle Orobie Orientali ad anello

Ferragosto 2019,  ore 15.00, dopo quasi 7 ore di cammino ci troviamo nei pressi del Bivacco Frattini, le nebbie ci avvolgono, la visibilità è ridotta a qualche metro, mentre scendiamo per il sentiero gli stambecchi osservano il nostro cammino, attenti, quasi a volerci avvertire che l’ambiente dove ci troviamo è duro, impervio, un luogo dove l’umano fatica, e nel mentre le nebbie si diradano vediamo tra i pendii di fronte a noi un rifugio… ma è il Brunone?!?…  Dopo aver consultato la cartina ci rendiamo conto che è proprio il Brunone… nooo, non è possibile… ma quanto manca?!? Stanchi e provati da uno zaino pesante siamo passati dalla gioia alla frustrazione… piano piano continuiamo il cammino e dopo aver toccato il “fondo” (il punto più basso) mentre attraversiamo il torrente indeboliti fisicamente e mentalmente riusciamo a fare l’unica cosa giusta in quel momento, continuare a camminare. Saliamo, saliamo e saliamo… il sentiero non particolarmente difficile richiede sempre concentrazione e tra qualche tensione tra noi finalmente riusciamo a raggiungere il rifugio per le ore 18.30. Stanchi, doloranti e demoralizzati decidiamo di abbandonare. Eravamo al limite, dopo due giorni di cammino lunghi e con gli zaini pesanti avevamo raggiunto il punto di rottura, così in un attimo di delirio disdettiamo la prenotazione al Rifugio e iniziamo la nostra ritirata verso Fiumenero. Prima di imboccare il sentiero per scendere, le nuvole, che in tutta la giornata ci avevano accompagnato, in quel momento di silenzio e tristezza ci avvolgono, come a trattenerci qui, su queste montagne… e adesso?? La prima cosa che facciamo è litigare su di chi è la colpa di questa situazione, poi scavando nella razionalità finalmente prendiamo una decisione: montiamo la tenda, dormiamo e domani si scende. Una volta fatto tutto, ci infiliamo in tenda, arrabbiati tra di noi e con noi stessi, tristi lasciamo passare la notte. Ore 5.50, le prime luci deboli di questa mattina ci svegliano, usciamo dalla tenda, il cielo è limpido, fa freddo, e la luna sta per sparire dietro le cime,  riusciamo giusto a scattare una foto, prendiamo un po’ d’acqua ad una cascatina vicino, così da prepararci un thè bollente. Nei primi istanti di questo nuovo giorno il silenzio la fa da padrone, come si suol dire “la notte porta consiglio” e dopo aver sistemato tutto, ci sediamo aspettando l’alba  bevendo un thè… ci guardiamo… e decidiamo di proseguire!! Ecco, in questo istante il Sentiero delle Orobie è diventato un tutt’uno con noi!!!  Come un serpente ci ha avvolto nella sua magia e noi ci siamo lasciati andare in serenità in questo viaggio che ci ha portato a scoprire dei luoghi unici dove la natura domina, con le sue grandi cime che affascinano e dove l’uomo ha saputo adattarsi con i suoi rifugi storici che ammaliano e al tempo stesso rassicurano il passante. Un segno l’hanno lasciato anche le persone che abbiamo incontrato, come al rifugio Coca e al rifugio Albani dove abbiamo visto la passione di chi gestisce questi posti, e anche le persone che percorrono queste montagne, ognuno con la sua storia, la sua età e i suoi compagni di viaggio che a volte sono diventati anche i nostri. Così dopo circa 90 km e 6000 m di dislivello +, dormendo 3 notti in tenda e 2 in Rifugio riusciamo a chiudere l’Anello delle Orobie Orientali!

Un’avventura epica, per noi che, sì abituati alla montagna non sapevamo cosa volesse dire vivere per 6 giorni camminando e dormendo nel sentiero, così torniamo a casa colmi di gioia, esperienza e amore ancora più forte tra noi e per quello che facciamo insieme… “In the Mountains”.

P.S. Un saluto a tutte le persone che abbiamo incontrato con un arrivederci, e un augurio che la vita possa essere vissuta come un sentiero: in salita, in discesa, con il sole o con le nuvole, ma con la consapevolezza che alla fine ne è valsa la pena.

 

14 agosto 2019

Da Ardesio al Rifugio Laghi Gemelli passando per il Rifugio Alpe Corte: ore 8.30 iniziamo il nostro viaggio… da subito i dubbi sullo zaino troppo pesante, e tra boschi e sole dopo una breve sosta a Val Canale raggiungiamo il Rifugio Alpe Corte alle ore 13.00 in compagnia di due ragazze conosciute durante il percorso.  Pranzo al sacco con pane, uova e birra, poi ci incamminiamo.  Saliamo, la fatica si fa sentire, le nuvole rinfrescano l’aria e piano piano raggiungiamo  il Passo Laghi Gemelli. La vista che troviamo ci fa dimenticare la stanchezza! Poi i camosci a un passo da noi ci regalano un momento unico… Riprendiamo il cammino e alle ore 17.30 arriviamo al Rifugio Laghi Gemelli,  finalmente ci rilassiamo con una fetta di torta e una birra e the, poi cerchiamo il posto per la tenda, la montiamo, prepariamo la cena e dopo un bel tramonto andiamo a dormire.

15 agosto 2019

Dal Rifugio Laghi Gemelli al Rifugio Baroni al Brunone passando per il Rifugio Calvi: sveglia presto ore 6.00, dopo aver preparato tutto e fatto colazione partiamo per le ore 7.00. La giornata è fresca, un po’ nuvolosa e noi scendiamo attraversando i laghi Casera e Marcio, poi per un sentiero a mezza costa particolarmente suggestivo arriviamo alla diga del Lago Sardegnana, e dopo una breve pausa risaliamo fino alla diga del Lago Fregabolgia. Una volta al Rifugio Calvi ci godiamo il panorama mangiando un panino al formaggio con una birra fresca. Dopo circa un’ora riprendiamo, saliamo fino al Passo Valsecca accompagnati da un cielo grigio che non rassicura per niente, poi giù fino al Bivacco Frattini tra stambecchi e camosci… proseguiamo in discesa e poi risaliamo fino al Rifugio Brunone dove arriviamo per le ore 18.30, sfiniti.

16 agosto 2019

Dal Rifugio Baroni al Brunone al Rifugio Merelli al Coca: Sveglia presto ore 5.50… continuiamo il nostro viaggio… salendo fino al Passo ol Simal dove troviamo un ambiente che ci lascia senza parole… poi giù per un canale attrezzato,  poi nebbia, rocce, un nevaio e su per qualche catena… Da qui in poi solo catene, roccia e ambienti ripidi… forse il tratto più impegnativo che richiede molta concentrazione… un po’ faticoso per noi con gli zaini ingombranti e pesanti. Incontriamo molte persone con cui scambiamo due chiacchiere. Una volta al Rifugio Coca ci rilassiamo pranzando con  un’ottima pasta alla boscaiola in compagnia di un nonno con il nipote con cui chiacchieriamo per un’oretta, quindi ci godiamo un pomeriggio di riposo, cena e notte al caldo in rifugio.

17 agosto 2019

Dal rifugio Merelli al Coca al Rifugio Curò: dopo la colazione salutiamo i rifugisti e per le ore 8.00 ci incamminiamo, in lontananza si vede la Presolana… con il sole che ci scalda seguiamo la traccia che con un saliscendi ci porta in Val Morta dove facciamo tappa nel fiume per rinfrescarci.  Poi risaliamo fino al lago artificiale del Barbellino con il suo colore verde smeraldo. Ore 12.00 siamo al Rifugio Curò, tra le molte persone troviamo tre ragazzi conosciuti il giorno prima, così pranziamo con loro con panino e birra su di un tavolone di legno al sole in totale relax… fantastico!! Ognuno con il suo giro e dopo i saluti noi cerchiamo il posto per la tenda, lo troviamo  e montiamo la tenda vista lago poi andiamo al rifugio e passiamo un po il tempo. Cena tra le nebbie poi a dormire… domani giornata lunga.

18 agosto 2019

Dal Rifugio Curò al Rifugio Albani: dopo i consueti preparativi e colazione siamo pronti per questa giornata che sulla carta sarà lunga… così per le ore 7.00 iniziamo a camminare tra valli e pascoli, raggiungiamo il Passo Manina con la sua Chiesetta a due entrate in 3 ore. Scambiamo due chiacchiere con una coppia di Val Bondione e  mangiamo un panino,  dopo un’ora riprendiamo. Saliamo, poi in piano attraverso i prati, quì l’ambiente cambia totalmente… ora il calcare domina, saliamo, poi per sentiero fino al Passo Fontanamora. la strada è ancora lunga, siamo stanchi, ma la vista della Presolana ci fa passare tutto. Ore 15.30 arriviamo al Rifugio Albani, l’ospitalità dei gestori ci regala una fantastica atmosfera. Conosciamo altre persone con cui ci raccontiamo, ceniamo e passiamo la notte in rifugio.

19 agosto 2019

Ultimo giorno! Dal Rifugio Albani a Ardesio: sveglia presto per veder l’alba… ma le nuvole ci dicono di no, quindi dopo colazione salutiamo Sandra e alle ore 7.00 iniziamo la nostra discesa fino e Ardesio. Lunga e con ancora qualche salita ma finalmente per le ore 12.00 siamo in Piazza Monte Grappa! Entriamo negli uffici di Vivi Ardesio e con grande soddisfazione ritiriamo il nostro attestato. Sensazioni contrastanti ci attraversano… la felicità di avercela fatta ma al tempo stesso la tristezza per aver finito il nostro viaggio.

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percorso
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