Giusto il tempo di riordinare le cose e siamo di nuovo in Toscana. Questa volta puntiamo al nord delle Alpi Apuane, dove svettano le cime più alte del gruppo con il “Re” ovvero il Monte Pisanino, intorno il Monte Cavallo, il Monte Contrario, il Monte Grondilice e dopo la cresta Garnerone il Pizzo D’Uccello. In Mezzo a queste cime troviamo la Valle di Orto di Donna con l’omonimo rifugio che la domina dai suoi 1500 m. Partiamo presto come l’ultima volta per le ore 2.30 per arrivare a Vinca (MS) per le ore 6.00, dove comincia il nostro trekking di due giorni. Ore 6.30 siamo in cammino, il cielo è limpido, il sole colora di rosa tenue le cime del versante opposto a quello da dove saliamo noi, il paese dorme, incontriamo solo gatti e un anziana signora che sorride al nostro passaggio, una volta trovato il sentiero 191, ci addentriamo nel castagneto dove ci troviamo quasi subito impegnati a non perderci… seguendo i segni, iniziamo a salire ripidi attraverso una pineta fino a raggiungere l’attacco del sentiero attrezzato “Mario Piotti”. Sono le ore 7.30, ci addentriamo per questo sentiero attrezzato che segue la mezza costa della cresta tra Punta Nattapiana e il Pizzo d’Uccello con passaggi esposti e con alcune catene porta al Giovetto m.1497 dove arriviamo per le ore 10.00. Il sole e forte, all’ombra ci riposiamo alcuni minuti, poi seguendo i segni rossi, iniziamo la nostra salita che con facile arrampicata di I° grado e traccia raggiungiamo l’anti cima dove il panorama non ha eguali… dopo alcuni passaggi siamo in cima. Ore 11.00. La soddisfazione è tanta: dopo la levataccia, il sentiero attrezzato e questi ultimi passaggi, arrivare in vetta ci riempie di gioia. La vista è fantastica, in lontananza si scorge La Spezia, la Val Serenaia con le sue vette tra cui svetta il “re” delle Alpi Apuane… il Monte Pisanino che con i suoi 1947 m. è la cima più alta di tutte le Apuane. Dopo le consuete foto, salutiamo la coppia che abbiamo trovato in cima poi iniziamo le nostra discesa per la via di salita che si preannuncia più difficile della salita… invece no. La discesa si rivela quasi più facile della salita, che affrontiamo con la dovuta attenzione, una volta al Giovetto, scambiamo due chiacchere con due signori che troviamo lì, poi proseguiamo fino al Foce di Giovo m.1498 dove finalmente ci fermiamo per pranzare con pane, formaggio e pomodori. Dopo circa mezz’ora, prendiamo il sentiero numero 179 che porta al Rifugio Orto di Donna m.1496 dove abbiamo prenotato la mezza pensione… ore 14.00, arrivati al rifugio ci gustiamo una fetta di torta con una birra fresca. dopo esserci riposati, decidiamo di fare un giro dato che la cena era per le ore 20.00, così saliamo fino alla Finestra di Grondilice, punto panoramico sul versante opposto di notevole suggestione con le pareti rocciose dove i climber si cimentano nell’arrampicata e proprio in quel momento ne troviamo due che scendono dal sentiero così scambiamo due parole… poi passeggiando nei dintorni, ci imbattiamo nei resti di un piccolo aereo caduto molti anni fa. Stupidi dal ritrovamento, ci soffermiamo scrutando ogni dettaglio di questo momento inaspettato. Dopo le foto a prova del ritrovamento, torniamo al rifugio dove subito chiediamo informazioni e per saziare la nostra curiosità, Stefania ci racconta che circa 20 anni fà, due persone dovettero effettuare un atterraggio di emergenza per essere rimasti senza carburante… da quel giorno l’aereo rimase lì. Ceniamo e dopo una bella dormita, di buon mattino scendiamo per il sentiero 180 fino al Rifugio Val Serenaia poi per il Rifugio Donegani e seguendo il sentiero 37, tra le cave risaliamo alla Foce di Giovo per tornare a Vinca per il sentiero numero 175. Bellissimo week end passato in toscana salendo una grande cima e visitando dei lunghi affascinanti ricchi di storia contornati da molte cime che ci auguriamo di salire nei prossimi anni…
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