Non ci siamo mai sentiti alpinisti… più che altro amanti della montagna in tutte le sue sfaccettature, ma la voglia di provare ci ha spinti a fare un corso, poi un altro e un altro ancora, con l’obiettivo di acquisire quelle nozioni che ci sarebbero servite per affrontare le situazioni che la montagna a volte richiede. Però i corsi non bastano, ci manca l’esperienza, e piano piano abbiamo maturato anche quella, da soli e in compagnia, e oggi finalmente questo percorso sembra aver dato i suoi frutti, essendo riusciti a salire e scendere da questa fantastica cima gestendo le varie situazioni in sicurezza, e questo ci ha permesso di divertirci in quello che abbiamo fatto!
Dopo questa premessa raccontiamo la nostra salita e discesa al Pizzo Cassandra m.3226, una montagna delle Alpi del Bernina nelle Alpi Retiche occidentali, una bellissima cima che offre panorami unici. Ore 17.00 ci troviamo con i nostri amici nei pressi del ponte che attraversa il fiume Mallero a Chiareggio, dato che noi eravamo già lì dalla mattina approfittando della bella giornata per fare un’escursione al Lago Pirola. Dopo esserci preparati per il giorno successivo abbiamo salutato i nostri amici e soci di Cai di Caslino d’Erba Angelo G. e Gabriele, e insieme siamo saliti al Rifugio Gerli Porro. La serata passa tranquilla con poca gente a cena al Rifugio per via del Covid 19, e dopo due chiacchiere con il gestore andiamo a letto poiché il giorno dopo ci aspetta una giornata impegnativa. Finalmente suona le sveglia! Dopo la colazione e i vari preparativi iniziamo la nostra salita: ore 5.00 è ancora buio, frontali accese ci incamminiamo attraverso la Val Ventina fino a raggiungere il ghiacciaio omonimo, qui ci fermiamo giusto il tempo di prepararci con l’occorrente per la salita. Camminiamo e camminiamo su questo ghiacciaio che sembra non finire mai… nel frattempo il sole sorto da un po’ illumina la vetta del Pizzo Cassandra e dà un bellissimo colore dorato. Quasi al Passo Cassandra m.3097 Angelo G. punta la parete alla nostra sinistra per cercare la via di salita nord-Ovest per un canale che sbuca sulla cresta poco prima della cima. Dopo alcuni minuti di ricerca sembra averlo trovato, così la cordata formata da Angelo e Gabriele inizia a salire il canale. Noi ci attardiamo un attimo nel mentre che sfoderiamo la seconda picozza, poi una volta pronti iniziamo anche noi la salita. Da subito non sembra per nulla facile ma una volta preso il ritmo saliamo decisi fino a raggiungere i nostri amici. Qui Angelo G. ci dà l’ok per proseguire davanti a loro….. pam, pam, pam… saliamo! Seguiamo delle labili tracce lasciate da qualcuno che è salito nei giorni precedenti dato che la neve marmorea che troviamo non lascia molta traccia, E’ ripido!! E la stanchezza si fa sentire… I polpacci bruciano! Il fiato è corto. Ma non molliamo fino alla cresta!! Dopo quasi 4 ore dalla nostra partenza dal Rifugio, finalmente sbuchiamo in cresta: WOW!! Che spettacolo!! Dopo ore all’ombra e al freddo… SBAM! Il sole! L’orizzonte e l’affilata cresta danno una scarica di emozioni uniche! Una volta raggruppati puntiamo alla vetta che raggiungiamo in pochi minuti. Fantastico!! Il nostro primo 3000 della stagione…e che 3000! Bellissimo!! Ci complimentiamo tra noi poi ammiriamo un panorama unico! Dove il Monte Disgrazia con tutta la sua imponenza sembra lì, quasi a toccarlo… poi la Valle Ventina con il Rifugio piccolo piccolo in fondo… e tutto intorno vette innevate a perdita d’occhio! Ora ci aspetta la discesa per la via normale, che a dire dei nostri soci non è da sottovalutare… dopo l’ultimo sguardo dalla vetta ci incamminiamo, raggiungendo l’uscita del canale, poi risaliamo la cresta nevosa per arrivare in un punto oltre il quale si può solo scendere… con molta attenzione scendiamo attraverso un ripido crinale con passaggi delicati tra le rocce, poi finalmente raggiungiamo il ghiacciaio sottostante. Da qui per traccia scendiamo a fatica sprofondando nella neve ad ogni passo per tutto il ghiacciaio fino alla sua fine, continuando tra le rocce, raggiungiamo il rifugio per le ore 13.20. Dopo esserci sistemati ci sediamo al tavolo per brindare alla giornata con una birra fresca e un buon panino. Stanchi e soddisfatti salutiamo il rifugista e scendiamo alle nostre auto dove ci salutiamo con Angelo G. e Gabriele dandoci appuntamento alla prossima uscita.
Un grazie ai nostri amici Angelo e Gabriele per aver condiviso questa splendida montagna. Felici rientriamo a casa con la consapevolezza che questi anni “in the mountains” ci hanno portato alla realizzazione di un nostro sogno.
https://connect.garmin.com/modern/activity/5049021158
Abbiamo pubblicato la traccia ma purtroppo è incompleta nella parte finale, perchè il Garmin si è scaricato