Oggi raccontiamo di un escursione con partenza dal Rifugio Zoia dove per l’occasione abbiamo cenato, pernottato e colazionato… Ore 6.30 l’amico Emanuele (gestore del rifugio) si sveglia apposta per preparare la colazione a noi due così per le ore 7.00 iniziamo la nostra camminata. Inizialmente le nostre intenzioni erano di salire e scendere al Monte Spondascia dal medesimo itinerario, ma la sera prima Emanuele ci parla di un itinerario diverso, poco frequentato e alla nostra portata. Così dopo i saluti iniziamo la camminata, seguiamo le indicazioni per il Monte Spondascia, dopo aver superato le falesie dello Zoia, prendiamo a sinistra dove seguendo i segni bianco/rossi attraverso un bosco di larici giungiamo su un piano erboso. Sostiamo qualche minuto e poi per sfasciumi continuiamo fino ad un piccolo laghetto, attraverso le rocce risaliamo un ruscello d’acqua fino a raggiungere una sella. Qui troviamo il vallone che porta all’ultima sella molto innevato e dopo aver scrutato l’ambiente, ci inventiamo un sentiero tra le rocce… Nel mentre alcune capre ci osservano incuriosite dal nostro passaggio, che in breve ci porta all’ultima sella dove a sinistra l’indicazione Monte Spondascia ci indica la via, che con l’aiuto di qualche catena ci porta in cima! Wow! Una volta in cima puntiamo l’ometto a sinistra da dove ammiriamo il panorama sui laghi e i monti circostanti: alla nostra sinistra il Pizzo Scalino che domina la valle sottostante, sullo sfondo di fronte a noi il Monte Disgrazia, più a destra il gruppo del Bernina. Dopo diverse foto raggiungiamo l’altro ometto. A malincuore lasciamo la cima per tornare alla sella dove dopo un consulto sulla situazione neve, su consiglio di Emanuele, decidiamo di proseguire per la cresta ESE, così seguiamo l’indicazione per il Passo Campagneda. Ore 9.30, saliamo l’anticima dello Spondascia poi tra rocce e neve cerchiamo i segni che ci fanno abbassare di quota dove in un bel sali scendi tra canali e le rocce con tratti attrezzati, giungiamo ad un passo. Qui, pensavamo che il sentiero scendesse attraverso la valle, ma invece sale ancora, con un pò di training psicologico continuiamo su questo breve tratto ripido fino a raggiungere la cresta… Seguendo i segni proseguiamo attraverso un ambiente selvaggio, mai noioso e di notevole bellezza… Ore 10.45, siamo giunti alla fine della cresta dove un ometto segna questa cima senza nome, qui vediamo salire una persona che da Caspoggio per il Passo di Campagneda proseguiva per l’itinerario appena percorso da noi. Dopo i saluti e un piccolo break riprendiamo la nostra camminata che in discesa ci porta al Passo Campagneda m.2615… La discesa si rivela più impegnativa del previsto per via della molta neve dove a stenti troviamo i segni che indicano il sentiero. Dopo quasi 5 ore di cammino siamo al passo, bellissimo, tiriamo un sospiro di sollievo. Sostiamo un pochino, ci rilassiamo, poi affrontiamo l’ultima insidia della giornata… Il sentiero prosegue proprio nel vallone ricoperto di neve dove decidiamo di passarci attraverso… Pessima idea!! Dopo pochi passi sprofondiamo all’improvviso così per non rischiare torniamo indietro. Proviamo questa volta dalla parte opposta, tra le rocce, dove finalmente raggiungiamo la fine del nevaio… Una volta fuori, una vista unica!! La valle con i laghi di Campagneda. Fantastico! Questi sono gli attimi di pura montagna. Qui troviamo i primi salitori al Passo, una coppia che come noi dormiva allo Zoia… Dopo due chiacchiere sulle condizioni del sentiero, ci salutiamo e riprendiamo la nostra discesa. Incrociamo diverse persone durante la discesa e tra una chiacchera e l’altra raggiungiamo i laghi… Le foto si sprecano, soprattutto guardando la cresta alla nostra destra che abbiamo percorso poco prima. Continuiamo fino ai prati dell’Alpe Campagneda, fino al Rifugio Ca’ Runcasch e poi per sentiero rientriamo al Rifugio Zoia per le ore 13.30. Ci rinfreschiamo alla fontana e dopo esserci cambiati entriamo al rifugio per gustarci un ottimo panino e birra a sigillo di questa escursione che lascia il segno. Concludiamo con un grazie a Emanuele per il calore con cui ogni volta ci accoglie e per i preziosi consigli su come muoversi in questa zona.
Grazie e alla prossima…
Di seguito il tracciato Garmin