In settimana un amico posta un link su una cima in Valmalenco poco conosciuta, l’amico Angelo vede il post e lo propone anche a noi, e così eccoci qua: noi, Angelo e Fabio. Ore 7.30 parcheggiamo a Chiareggio dopo aver pagato € 5.00 di permesso. Dopo i preparativi siamo in marcia, seguiamo le indicazioni che portano al Rifugio Del Grande Camerini, situato a m.2580 presso la Bocchetta Piattè di Vazzeda, spartiacque tra la Val Sissone e la Val Bona in alta Valmalenco. Fa freddo ma non freddissimo, gli audaci Chiara e Fabio in pantaloncini, ci incamminiamo e una volta addentratici nel bosco saliamo fino a raggiungere gli alpeggi dell’Alpe Vazzeda Inferiore m.1832, poi l’Alpe Vazzeda Superiore m.2020, il sole alle nostre spalle si fa sentire e forse il pantaloncino era la scelta giusta. Proseguiamo salendo ripidi e una volta fuori dal bosco seguiamo l’evidente traccia segnata che traversando a sinistra porta al rifugio Del Grande Camerini. Qui la relazione diceva di non seguire il sentiero ma di salire per traccia e ometti a destra, non trovando tracce noi proseguiamo… ad un certo punto era evidente che stavamo andando troppo in là, così in comune accordo iniziamo a salire a occhio puntando le cime, in cerca di un indizio che indicasse la giusta via. In ordine sparso saliamo, ad un certo punto Fabio da buon conoscitore di terreni poco battuti, individua una palina, bene! La raggiungiamo e seguendo altre paline continuiamo a salire, ad un certo punto però le paline iniziano a farci abbassare di quota, così le abbandoniamo continuando a salire un po’ a caso su delle placche in un ambiente che ci affascina… con attenzione superiamo le placche con qualche breve passaggio di facile arrampicata. Nel frattempo le nuvole coprono le cime, il sole va e viene e il freddo si fa sentire, seguendo Fabio riusciamo a trovare un’altra palina proprio sotto al Passo di Vazzeda m.2967, da qui per sentiero segnato e con qualche catena arriviamo al Passo. Sono le ore 10.40. Il panorama che si presenta davanti ai nostri occhi è qualcosa di fantastico: una conca circondata da ripide cime rocciose e ghiaccio presente alle loro pendici… rapiti da ciò, ci dimentichiamo quasi della cima, ma dopo questo stop di pochi minuti, sempre seguendo Fabio percorriamo un sentiero segnato bianco/blu e attraverso rocce di vario tipo e con l’aiuto di qualche catena, superiamo la cresta che finalmente ci porta sulla Cima di Val Bona m.3033. Ce l’abbiamo fatta! Dopo Fabio e Angelo, arriviamo anche noi, contenti ci guardiamo attorno e l’ambiente selvaggio non lascia spazio a distrazioni: solo roccia e ripidi versanti in questo ambiente sicuramente poco frequentato, pranziamo chiacchierando al sole che nel frattempo si è fatto spazio tra le nuvole, e dopo una mezz’ora di sosta, felici e soddisfatti ritorniamo al Passo di Vazzeda facendo molta attenzione. Una volta al passo scendiamo con l’aiuto delle catene alla palina, da qui, alcuni segni ci indicano la via che porta al Rifugio Del Grande Camerini, così, camminando sulle placche con una lunga diagonale e passando sotto a quello che rimane del ghiacciaio Vazzeda raggiungiamo il Rifugio Del Grande Camerini per le ore 13.00. Questo rifugio è già stato visitato da noi nel lontano 2012 in una delle prime uscite in Valmalenco, ma era chiuso, oggi il rifugio aperto e gestito da volontari dà ristoro agli escursionisti come noi che per l’occasione non ci lasciamo scappare un ottimo e abbondante piatto di tagliatelle al ragù di cervo, brindiamo con una birra e ammiriamo la parete nord del Disgrazia da questo spettacolare balcone panoramico. Il tempo passa, rilassati, chiacchieriamo con la simpatica Carmen volontaria del rifugio… ma ahimè ci tocca scendere. Così per le 14.00 iniziamo la discesa diretta e senza soste che in circa un’ora e trenta ci porta alla macchina. Che giornata! Fantastica, ricca di emozioni dove la cima ci ha ripagato con i suoi panorami unici, poi il rifugio a completare la gioia di essere stati qui oggi, un riconoscimento doveroso va a Fabio che ci ha dato l’input per scoprire nuovi angoli della Valmalenco.
Per chi volesse intraprendere questa salita, noi ci siamo affidati alla relazione su Vie Normali, precisa, da leggere con attenzione in ogni singola frase