Oggi raccontiamo di una bella domenica passata con nostro nipote Alessandro, 9 anni e tanta voglia di scoprire la montagna. Ha piovuto per 3 giorni di fila e quindi è bene evitare sentieri troppo azzardati o esposti, quelli che vorrebbe fare lui. Siamo a Caslino, ore 8.00 circa prendiamo il sentiero Falghee, poco dopo, usciamo per un tratto per esplorare il torrente Vallunga e farlo vedere ad Alessandro, magari per risalirlo un giorno… con attenzione giungiamo nei pressi del Zocc Couldiroela, dove troviamo una grossa cascata ben diversa dal solito. dopo alcune foto ritorniamo sul sentiero Falghee, saliamo attraversando i vari ponticelli che si trovano lungo il percorso, fatti e sistemati dal Cai per agevolare il passaggio di queste insidiose vallette che mai come oggi assolvono al loro dovere. Con pazienza giungiamo alla baita di Polema, Alessandro, annoiato dalla salita, tergiversa un pò, pochi minuti e siamo al bivio delle 4 strade: sostiamo per un break nel mentre decidiamo cosa fare, fortunatamente riusciamo a dargli la carica giusta per continuare, anzi da qui in mezz’ora arriviamo in cima al Monte Barzaghino m.1063, tra risate e corsa in salita in modalità gara, alle ore 10.00 siamo in cima, arriva prima Alessandro, si siede sulla panca e ammira in silenzio il bellissimo panorama che si apre davanti ai suoi occhi curiosi: una volta raggiunto cerchiamo di illustragli quello che vede: i vari paesi sotto di noi, parte della Brianza con i suoi laghi, e si scorgono persino i grattaceli di Milano. Ora ci sediamo e sgranocchiamo qualcosa, poi ripartiamo per il Dosso Mattone, Alessandro entusiasta parte di corsa fino al Dosso, da quì scendiamo diretti nel bosco da un sentiero non segnato che percorrendo la cresta arriva a prendere un sentiero che si intravede e va a destra, che in piano porta al pratone che si congiunge alle 4 strade. Ora ormai gasato, Alessandro pare non fermarsi più… prendiamo il sentiero non segnato dei cacciatori che a mezza costa attraversa il bosco fino alla Bocchetta di Vallunga. Alessandro guida il gruppo, agile e atletico supera diversi alberi caduti durante il percorso, e nonostante il terreno a tratti fangoso riesce a tenere un buon passo e alle ore 10.45 circa siamo in Bocchetta. Prendiamo il sentiero che porta al Foro Francescano, superiamo veri e propri ruscelli d’acqua che si trovano lungo il sentiero dovuti all’acqua che scende dalle rive circostanti… mai vista tanta acqua. Finalmente dopo una mezz’ora circa, arriviamo ai ruderi di una vecchia abitazione, poco dopo, il Buco di Boltrino o in dialetto locale “Beoc da Bultren”, una vera e propria grotta naturale. Vediamo che anche da qui esce un fiume di acqua, Alessandro senza pensarci due volte corre e si infila nel buco, lo seguiamo e andiamo fino a dove un grosso sasso sembra chiudere il passaggio, Alessandro si siede sopra e vorrebbe continuare, ma è meglio evitare di infilarsi oltre, quindi usciamo dalla grotta. Continuiamo la discesa e in poco più di mezz’ora siamo alla fine del sentiero, poi alla macchina per mezzodì.
Concludiamo una bella mattinata, orgogliosi di averla dedicata ad una giovane mente da coltivare con pazienza ai valori che la montagna insegna, dove la fatica e l’impegno portano a raggiungere i propri obiettivi. Il pomeriggio lo passiamo in relax raccontando delle nostre avventure sperando che la passione per la montagna lo invogli a continuare.