Tempo incerto per questa prima domenica di ottobre, dopo la forte pioggia dei giorni scorsi oggi dovrebbe tenere fino al pomeriggio, la giornata rimarrà nuvolosa, meglio quindi avventurarsi chissà dove, così con l’amico Angelo decidiamo di scorrazzare tra le nostre montagne… e così è stato! Una cavalcata intorno a Caslino toccando 4 cime, passando per sentieri poco conosciuti completando un anello fantastico! Ci troviamo per le ore 8, non fa freddo, il cielo è grigio, con qualche angolo azzurro, con il guscio pronto nello zaino ci incamminiamo, prendiamo un sentiero poco frequentato che in circa 30 minuti ci porta all’Alpetto. Già in questo primo tratto troviamo i segni del maltempo con alcune piante cadute e detriti vari portati dal vento… una volta all’Alpetto, prendiamo un sentiero anch’esso poco conosciuto che porta al Monte Puscio. Saliamo nel bosco fino a che troviamo sbarrato il sentiero da una strage di piante cadute… mai vista una cosa del genere: una striscia di circa 30 piante che da 30 metri sopra il sentiero prosegue altrettanti 30 metri sotto. Un groviglio di tronchi e rami che ci costringe a cercare un passaggio a monte di questo disastro, con difficoltà saliamo il pendio reso scivoloso dalla pioggia del giorno prima fino a trovare un varco… attraversiamo le piante, poi scendiamo a riprendere il sentiero. Quasi al Monte Puscio udiamo gli spari abbastanza vicino di un cacciatore… osti!! Meglio farci sentire!! Usciamo dal bosco urlando, poi una volta fuori vediamo il cacciatore… ma soprattutto lui vede noi! Ora attraverso alti gialli fili d’erba arriviamo in cima! Il cielo è un caos di nuvole, il sole filtra tra di esse illuminando l’orizzonte sulla pianura… piccolo break, poi continuiamo. Direzione Monte Palanzone, ma prima salita veloce al Pizzo dell’Asino. Una volta in cima il vento freddo ci costringe a ripararci e a coprirci dal freddo. Scendiamo fino alla Bocchetta di Palanzo, poi su fino alla cima del Palanzone… cambia il tempo: nebbia, vento e freddo ci danno il benvenuto in vetta; anche qui ci ripariamo, ci copriamo, e finalmente mangiamo qualcosa. Due chiacchiere e prima di scendere sistemiamo il cartello caduto con le indicazioni dei sentieri. Scendiamo verso la bocchetta di Vallunga attraverso il bosco ricoperto di detriti, ripulendo il sentiero dai rami, giungiamo alla bocchetta. Qui prendiamo un sentiero conosciuto da pochi e tra i pochi c’è il nostro socio Angelo, lo seguiamo attraverso una traccia e alcuni alberi caduti, dove solo chi conosce bene queste montagne può avventurarsi per questi vecchi passaggi ormai abbandonati… dopo circa mezz’ora ci colleghiamo al sentiero che ci porta sulla nostra 4^ vetta, il Monte Barzaghino. Un po stanchi proseguiamo… anche qui il maltempo ha fatto i suoi danni, tante piante cadute sulla cresta, con fatica superiamo l’ultimo tratto fino alla cima del Monte Barzaghino! Ed è qui che “caliamo” il nostro poker di cime! Contenti scherziamo a ci rilassiamo. Per tornare a Caslino prendiamo il sentiero diretto che scende ripido e attrezzato nei punti più esposti, che in “breve” ci porta in paese. Bel giro, partendo dai sentieri più a sud-ovest del paese, girando attorno ad esso fino alla vetta del Monte Palanzone per poi ritornare per il sentiero più a nord-est, con una moltitudine di varianti lungo il tragitto con destinazione sempre Caslino… una volta smaltita la felicità, martedì saremo al CAI dove dovremo pensare a tutti gli interventi che serviranno per rimuovere le piante insieme al gruppo della sezione di Caslino d’Erba alla quale orgogliosamente facciamo parte… attivamente!!!