Angelo3Chiara

Noi che insieme scoprimmo per caso l’amore per la montagna, vorremmo condividere con voi le nostre emozioni e le rare bellezze che in essa incontriamo

ALPI APUANE – Monte Forato – Gruppo delle Panie – Monte Corchia

GIORNO 1

Agosto 2019, iniziano le nostre vacanze estive, che quest’anno scegliamo di vivere alla giornata con un unico scopo… passarle “in the Mountains”. Il meteo al nord non è dei più stabili così spostiamo lo sguardo verso il centro Italia dove una catena montuosa dal nome altisonante richiama la nostra attenzione… Alpi… Apuane, adocchiate già due anni or sono quando salimmo il Monte Gabberi (https://angelo3chiara.it/monte-gabberi-m-1108/). Oggi con un progetto interessante partiamo alla volta della Toscana. Obiettivo di questi tre giorni è quello di salire tutte le cime principali del Gruppo delle Panie, ossia Pania Secca, Pizzo delle Saette e la “Regina delle Alpi Apuane”, la Pania della Croce. Cartina alla mano organizziamo il trek, chiamiamo i rifugi e dopo l’ok partiamo. Sveglia prestissimo, ore 2.30 si parte  destinazione Cardoso, frazione del comune di Stazzema, provincia di Lucca. Alle ore 6.30 arriviamo al paese, e siamo pronti per questo trekking toscano, così dopo aver trovato la via giusta, iniziamo la nostra avventura. Ore 7.00, seguiamo il sentiero n.12 che attraversando un ripido bosco (quasi una giungla) ci porta in circa 1 ora e 40  al Monte Forato, una montagna della catena toscana delle Alpi Apuane, chiamato così per la presenza di un arco naturale di notevoli dimensioni tra  due cime. Dopo essere passati attraverso l’arco, sostiamo alcuni minuti nei pressi del Passo Forato, poi andiamo verso la cima sud, la più alta, m.1230 senza salirla, saliamo invece l’arco, che attraversiamo con molta attenzione. Raggiungiamo la cima nord m.1203 dove troviamo la grande croce di vetta. Wow!! Spettacolare!! Sono le ore 9.00, il sole inizia a scaldare, nel cielo non c’è una nuvola e l’ambiente dove ci troviamo regala forti emozioni: sotto di noi la verde valle che abbiamo salito, sullo sfondo si scorge il mare e alla nostra sinistra la Pania della Croce, con tutta la sua maestosità, a destra la Cresta dell’Uomo Morto e più a destra la Pania Secca. Torniamo al Passo Forato, ora seguendo il sentiero n.110 per la Cresta Pulita, in circa un ora raggiungiamo il passo Foce di Valle m. 1266,  punto di comunicazione tra l’alta Versilia con la Garfagnana. Quindi dopo aver percorso l’intera cresta in un saliscendi tra prati, boschetti e passaggi a picco sulla roccia, ci troviamo ora di fronte ad un pendio erboso chiamato “Costa Pulita”: qui ci concentriamo e con un passo lento ma costante senza fermarci arriviamo in poco meno di un’ora al Passo degli Uomini delle Nevi m. 1690, dove troviamo altri escursionisti del posto con cui scambiamo due chiacchiere su queste splendide montagne, e dopo i saluti riprendiamo la nostra camminata. Scendiamo aiutati da alcune catene attraverso le rocce e di colpo ci ritroviamo in un ambiente selvaggio, dominato alla nostra sinistra da Vallone dell’Inferno, proseguiamo e in circa 15 minuti arriviamo alla Focetta del Puntone m.1611. Seguiamo le indicazioni per il Rifugio Rossi che raggiungiamo dopo una breve sosta all’ombra di alcune piante dove pranziamo con pane, uova e pomodori. Dopo questo break in pochi minuti raggiungiamo il Rifugio Enrico Rossi alla Pania m.1..609, entriamo e restiamo affascinati da questo luogo semplice e umile dove si assapora l’essenza degli anni che furono, ci presentiamo al gestore che ci accoglie, poi ci rilassiamo sul terrazzo di legno bevendoci una birra fresca con una fetta di torta. Lasciamo passare un paio d’ora vivendo il momento, osservando le persone che non mancano di sostare nel loro passaggio su questi sentieri. Alle ore 13.30 ci incamminiamo verso la Pania Secca che raggiungiamo in circa 40 minuti dal rifugio, attraverso la cresta che sale fino alla cima… nel frattempo le nebbie hanno coperto tutto il versante alla nostra destra fino a coprire anche la vetta. Così dopo il Monte Forato, oggi saliamo anche la Pania Secca.  Ritorniamo al Rifugio e attendiamo l’ora di cena, leggendo e riposando,  incuriositi dalle persone che passano per il Rifugio prima di salire la Pania della Croce dove bivaccheranno per la notte, a cui si aggiunge un gruppo di giovani boy scout che piazzano le tende poco sotto il Rifugio . Giunta l’ora di cena ci troviamo a tavola noi e i rifugisti, chiacchierando gustiamo un’ottima pasta al ragù e un gustosissimo piatto di polenta e salsiccia con verdure, il tutto con un buon bicchiere di vino toscano. Dopo la cena usciamo a goderci un po’ di solitudine al tramonto,  poco dopo andiamo a dormire perché l’indomani ci attende una giornata impegnativa.

GIORNO 2

Ci svegliamo presto, il sole  nascosto dalla Pania Secca illumina l’ambiente così dopo esserci preparati, facciamo colazione.  Salutiamo il gestore con un arrivederci  poi ci incamminiamo soli soletti verso la nostra giornata… lunga e intensa. Sono le ore 7.00, dalla cima della Pania Secca spunta una palla gialla che dona al paesaggio un colore caldo, così riprendiamo il sentiero che ci porta alla Focetta del Puntone, da qui scendiamo a destra tra rocce e sfasciumi seguendo sbiadite tracce azzurre, dove a destra troviamo l’Altopiano della Vetricia, di notevole suggestione, continuiamo il sentiero attraversando la Borra di Canala fino a raggiungere la Pianiza, La risaliamo con alcuni passaggi di I° poi per traccia  raggiungiamo la sella dove a destra, vediamo la vetta del Pizzo delle Saette… che ambiente! Prendiamo la cresta e con passi delicati attraverso saliscendi giungiamo alla base di un canale, che risaliamo fino alla cima. Ore 8.00,  Pizzo delle Saette!! La vista non ha prezzo! Il sole del primo mattino illumina delicatamente le rocce,  un bel vento fresco che ci accarezza e con un panorama così,  le  sensazioni sono uniche. Dopo le foto di vetta riprendiamo il sentiero a ritroso con attenzione, raggiungiamo la selletta poi continuiamo per la cresta attraverso una traccia non segnata ma abbastanza intuitiva… Poco dopo giungiamo al passaggio più spettacolare, una breve cresta rocciosa dove a sinistra la verticalità della parete intimorisce il passaggio… Prendiamo coraggio e con adrenalina e attenzione lo superiamo. Proseguiamo sempre per cresta fino a raggiungere il Callare della Pania m.1743 dove si intersecano i sentieri che dai due versanti portano in vetta, dopo pochi passi la grande croce si nota e in breve la raggiungiamo. Ore 9.00 siamo in cima!! Ci congratuliamo, siamo sulla Regina delle Apuane, la più alta vetta del gruppo delle Panie, dopo la Pania Secca e il Pizzo delle Saette  con questa cima completiamo le vette principali delle Panie. Felicissimi ci godiamo il momento scattando foto e ammirando il panorama. Proprio in cima conosciamo un ragazzo che nel chiacchierare di montagna ci dà molti suggerimenti per diverse escursioni in Valle D’Aosta, essendo di Aosta, poi un’altra persona questa volta toscana si unisce alla conversazione, raccontando la montagna dai vari punti di vista. Ma bando alle ciance, abbiamo ancora una cima che ci aspetta, ed è proprio lì davanti a noi… ma per raggiungerla dobbiamo scendere al Rifugio del Freo. Così prendiamo il sentiero 126 ben segnato che porta al Passo di Mosceta e in breve al Rifugio del Freo, dove arriviamo per le ore 12.00 circa. Qui sosteremo per la notte e dopo esserci presentati ai gestori, ci consigliano di rinfrescarci alla Foce di Mosceta a pochi passi dal Rifugio, dove una fonte d’acqua fresca ci dà la carica per salire la nostra ultima vetta: il Monte Corchia m.1677. Dal Rifugio, prendiamo il sentiero che attraversa un breve tratto di bosco, poi per prati, fino alla base della cresta, che risaliamo in un fiato in circa un’ora fino alla cima! Salita unica: passaggi su rocette, cresta esposta con alla nostra sinistra il paesino di Levigliani con le sue cave. Durante la salita troviamo anche una cava abbandonata e un bivacco ormai ridotto ad uno scheletro di metallo. Tra nuvole che si alternano a cielo azzurro ammiriamo il panorama, scattiamo tante foto, poi iniziamo la discesa per lo stesso itinerario che con calma ci riporta al Rifugio, dove possiamo finalmente rilassarci davanti ad una birra fresca e un buon panino al formaggio. Curiosando tra i sentieri nei dintorni e facendo un po’ di yoga, arriviamo all’ora di cena dove ci attende una calda e ottima zuppa toscana,  poi scaloppine e verdure. Dopo la cena restiamo un po’ in sala raccontandoci la giornata, poco dopo andiamo a dormire dove dalla finestra la vista della Pania della Croce al tramonto ci dà la buona notte.

GIORNO 3

Anche oggi ci svegliamo presto e dopo la colazione, per le ore 7 iniziamo la discesa verso Pruno per il sentiero che porta al Passo dell’Alpino poi a sinistra per il 122 che in circa un’ora e mezza ci porta a Pruno. Qui cerchiamo il sentiero che porta a Cardoso, troviamo un cartello in paese che seguiamo e attraverso un sentiero non segnato, con un po’ di intuito arriviamo finalmente a destinazione. Qui finisce il nostro trekking tra le Panie, luogo suggestivo e ricco di fascino e storia. Ora puntiamo a Marina di Massa dove ci attende un bel bagno estivo, con alle nostre spalle le Alpi Apuane come fossero a guardia di questa porzione di Italia unica nel suo genere. Prima di rientrare a casa ci concediamo una merenda diversa… Così saliamo a Colonnata per un super panino e lardo che solo qui puoi gustare in tutta la sua bontà. Purtroppo è giunta l’ora di rientrare, lasciamo la Toscana con l’auspicio di tornare per continuare la nostra scoperta di queste meravigliose Alpi Apuane.

 

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